Spumante Riot D&C

Spumante: ha superato le vendite dello champagne a Natale e Capodanno

Il mercato dello spumante regala notizie interessanti, tanto che possiamo annunciare questa evoluzione virtuosa: ha superato le vendite dello champagne a Natale e Capodanno. E si tende verso un consolidamento della tendenza che vede le bollicine prendere il dominio della domanda interna.

Le stime di crescita sono interessanti e riguardano dati ufficiali di Coldiretti. In data 15 gennaio 2022, infatti, la principale associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana conferma il trend super positivo:

Record storico per la produzione di spumante italiano che ha superato per la prima volta il miliardo di bottiglie nel 2021 per effetto del balzo del 23 % spinto dalla voglia di normalità di fronte all’emergenza Covid.

Infatti, anche questi dati vengono letti attraverso la lente della potenziale crisi legata alle restrizioni per contenere la pandemia del Sars-CoV-2.

Ristoranti in difficoltà, turismo azzoppato e alberghi semivuoti non aiutano di certo le vendite delle eccellenze vinicole italiane ma il mercato dello spumante sembra non risentire di queste condizioni. E le vendite delle classiche bollicine italiane corrono come se non risentissero di queste condizioni. Approfondiamo?

Analisi dei dati e mercato dello spumante

Secondo Coldiretti, quindi, nell’ultimo anno abbiamo venduto per la prima volta un miliardo di bottiglie. Segnali positivi erano arrivati già nel novembre 2021 quando il metodo Trento doc ha superado la Francia al The Champagne & Sparkling Wine World Championships, il campionato mondiale degli spumanti.

Oggi possiamo brindare al successo del tricolore grazie a 753 milioni di bottiglie Doc e Docg vendute nei 12 mesi appena trascorsi, seguiti dall’Asti Docg con 102 milioni e poi da Franciacorta, Trento e Oltrepo Pavese. Ma quali sono i dati relativi a Natale e Capodanno? Il mercato dello spumante è sempre in vetta?

Come cambiano le abitudini del buon bere

Lo spumante ha ottenuto buoni risultati perché i consumatori hanno cominciato a bere bollicine anche nel quotidiano. Prima era un gesto legato a un evento, oggi si ordina uno spumante come drink in compagnia degli amici. E non più solo per celebrare eventi particolari e straordinari.

A causa delle restrizioni legate al Covid-19 sono aumentati i consumi tra le quattro mura domestiche, per incorniciare momenti di spensieratezza e piccole celebrazioni con pochi intimi. Questo avviene per quale motivo?

In parte perché le persone hanno sentito la necessità di gratificare con maggior frequenza anche le piccole gioie quotidiane, ma la previsione di questo trend non va calando con la fine della pandemia: si prevede che queste abitudini di consumo dello spumante si consolidino nel quotidiano personale.

Record di spumante per le festività 2021

Nonostante le difficoltà attraversate e in arrivo, quindi tra Covid-19 e aumento dei prezzi per le materie prime e le fonti di energia, abbiamo registrato dati mai visti in precedenza. In particolar modo è l’Unione Italiana Vini a dare conferma di questa tendenza virtuosa. Riportiamo le parole del comunicato stampa:

Sono oltre 316 milioni le bottiglie italiane pronte per essere consumate durante le feste, il 18,3% in più dello scorso anno e il 50% in più rispetto a solo 5 anni fa. Di queste, quasi 3 su 4 sono destinate all’estero mentre sono circa 88 milioni le bottiglie (+14%) riservate per le feste alle tavole degli italiani.

Una buona parte delle vendite riguardano il mercato estero. Sempre il report Unione Italiana Vini commenta con precisione l’aumento delle esportazioni individuando un dato importante per capire il valore di questi prodotti: gli spumanti racchiudono circa 1/4 del totale delle esportazioni di vino italiano.

I paesi che scelgono spumante italiano?

Di solito erano i paesi anglosassoni a dare man forte. Il mercato italiano ha una gran fetta da consumare – merito anche il rincaro dei prodotti enogastronomici esteri. Ma ora sono gli americani a fare man bassa del mercato dello spumante. Secondo Confesercenti, infatti, gli USA scavalcano gli inglesi.

Questo avviene con un aumento del 44% delle ordinazioni, senza ignorare però una crescita del 12% in UK che conferma l’amore dei britannici per le bollicine italiane. Non c’è Brexit che tenga. Lo stesso vale per la Russia dove le tensioni non frenano la voglia di Made in Italy con un corposo aumento del 52%.

Sorpresa anche per le esportazioni in estremo oriente. In Cina e Giappone, infatti, le richieste dello spumante italiano lievitano al 29% e 18%.

Mercato dello spumante: occhio alle imitazioni

Un aspetto negativo da registrare nell’analisi dei dati appena intercettati: nel mercato dello spumante internazionale ci sono diverse imitazioni che minano, almeno in parte, il mercato dei prodotti italiani. Questo avviene perché si registra una crescita della richiesta di prodotti che rispondono alla categoria dello spumante. Ed ecco che nasce il Prosek croato, ad esempio.

Poi seguono il Kressecco e il Meer-Secco prodotti in Germania. Altre etichette ancora hanno intercettato l’attenzione dei nostri produttori. E della Coldiretti che, ovviamente, ha intrapreso le giuste azioni per tutelare questo marchio che ormai si è confermato come trainante del settore enogastronomico.

L’impegno di D&C è quello di commercializzare sempre le migliori marche di spumante che fanno riferimento alla produzione locale.

Ad esempio le bollicine della montagna, il Brut Trento DOC anche nella sua variante rosé: Terra dell’Orso; o il Franciacorta Terra Thuria prodotto dall’Azienda Agricola Le Marchesine con viti allevate a Guyot.

Anche l’Accademia delle Belle Uve rappresenta un punto di riferimento per i nostri clienti che cercano un prosecco d’eccellenza e per chi cerca un gusto più vivace e frizzante c’è l’evoluzione della specie: SCIMMIA.

Spumante Scimmia D&C

A completare la gamma di D&C ci sono anche le bollicine di Riot, ottenute con metodo classico sulle colline dell’Oltrepò Pavese dai vigneti della famiglia Boerci. La vendemmia ha inizio alla fine di agosto e prevede una cura scrupolosa sulle campionature delle uve per individuare il miglior punto nel rapporto zuccheri / acidi.

Alla bontà del prodotto si affianca la bontà d’intento, infatti, i profitti delle vendite di Riot sono interamente devoluti alla Fondazione Bruno Boerci Onlus per la ricerca scientifica in ambito oncologico.

Dai uno sguardo alla sezione dedicata alle bollicine italiane di D&C.

Previous Post
Food marketing, le strategie che funzionano oggi
Next Post
Dry January, zero alcol a gennaio (però c’è l’alternativa per un buon drink)

ULTIMI ARTICOLI