Qual è la soluzione più conveniente per gestire i problemi legati all'inflazione? Meglio discount o retail? Questa è la domanda che molti consumatori devono affrontare di fronte a un continuo e costante aumento dei prezzi. Una spirale che ha preso forma dalla guerra in Ucraina, con relativa crisi delle materie prime, e che oggi si ripercuote su tutta la filiera dei consumi. Sempre più utenti decidono di fare la spesa online anche per i prodotti di uso quotidiano ma è chiaro che questo non basta: bisogna capire qual è la realtà più conveniente per il consumatore nel momento in cui i costi lievitano. Come cambiano i consumi in Italia Diamo subito la risposta al tema principale dell'articolo: come cambiano i consumi? La risposta arriva dal report dell'ISTAT che nell'ottobre 2022 fotografa un'Italia che deve affrontare un aumento dei prezzi del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su base annua (da +8,9% del mese precedente). Ecco i dati: La forte accelerazione dell’inflazione si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +73,2%) sia regolamentati (da +47,7% a +62,1%) sia non regolamentati (da +41,2% a +79,5%), e in misura minore ai prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati. Il problema dell'aumento del costo dell'energia abbraccia tutta la filiera. A prescindere dall'inflazione diretta sui consumi alimentari, abbiamo un aumento delle spese per la catena produttiva e distributiva. Questo lascia qualche indicazione rispetto alla convenienza di discount o retail. Da leggere: aumento dei prezzi del settore alimentare La differenza tra discount e supermercato Prima di capire come cambiano i consumi dobbiamo prendere in riferimento alcune definizioni. Mentre il retail, il classico supermercato che si trova alla la filiera distributiva, ha un vasto assortimento di tutti i prodotti delle principali marche commerciali. Quelle che solitamente investono in advertising su: Televisione. Radio. Quotidiani. Il discount, invece, ha una selezione limitata ma molto economica. Non a caso i discount sono noti come convenience store che vendono prodotti non di marca, poco costosi con una ridotta scelta. Parliamo di realtà hard discount quando il locale è di piccole dimensioni e la scelta limitata alle sottomarche; soft discount sono locali più variegati con la possibilità di spaziare tra l'offerta. Inflazione, discount e retail: cosa scegliere? La spinta principale nel momento in cui si palesa un aumento dell'inflazione è quello di puntare verso il risparmio, con chiaro vantaggio per il settore retail. Non a caso i dati di InMarket sono chiari: la spesa media per generi alimentari presso i discount è aumentata del 71% da ottobre 2021 a giugno 2022. La spesa per quegli stessi articoli nei retail è diminuita del 5% nello stesso periodo. Questo significa che l'asticella è a sfavore di supermercati e ipermercati. Ma è chiaro che esistono delle soluzioni per tamponare l'emorragia di clienti. Una delle soluzioni che i retail mettono in campo è la strategia zero sconti. Vale a dire una condizione in cui non ci sono mai offerte. Perché tutto è già a un prezzo più basso, non troppo però da sembrare di bassa qualità. Il risultato di questo approccio è che i supermercati possono fidelizzare i clienti che hanno la sensazione di acquistare un articolo di qualità a un prezzo equo. I cacciatori di sconti sono spesso indipendenti ed è improbabile che si trasformino in acquirenti fedeli. Che sono diversi da quelli occasionali, attratti solitamente dai prezzi bassi. Poiché il lifetime value (LTV) di un cliente diventa sempre più la metrica che determina il successo, avere una strategia basata solo sugli sconti - come fanno i discount - non è sempre una buona idea. Da leggere: cosa sapere rispetto al food marketing? Conclusioni, discount o retail? Meglio e-commerce Inoltre supermercati e ipermercati stringono collaborazioni con i sistemi di delivery per consentire agli utenti di fare la spesa direttamente da casa, con il telefonino. Ricevendo la spesa direttamente a casa, in poco tempo. Questo è fondamentale per i beni deperibili. Per tutto il resto c'è l'e-commerce che rappresenta sempre di più una frontiera utile per gli acquisti alimentari. Nell’alimentare, ad esempio, sono passati dal 6% al 21% gli italiani che dichiarano di usare spesso la consegna di cibo a domicilio e la spesa online è ormai diventata un’abitudine per molti, con le vendite online di alimentari in crescita del +23% nel 2021, per un valore di 1,8 miliardi di euro. La multicanalità è ormai una tendenza impossibile da aggirare, le persone si informano online e acquistano nei supermercati. O viceversa. Ecco perché è sempre utile valutare l'acquisto da e-commerce come puoi fare anche su D&C dove trovi offerte dedicate a prodotti di qualità. Basta creare un account gratis.

Discount vs retail, come cambiano i consumi con l’inflazione

Food trend

Qual è la soluzione più conveniente per gestire i problemi legati all’inflazione? Meglio discount o retail? Questa è la domanda che molti consumatori devono affrontare di fronte a un continuo e costante aumento dei prezzi.

In molti casi la soluzione è quella di rivolgersi a e-commerce con prodotti selezionati a prezzi convenienti. Proprio come fa D&C che offre spedizione gratuita per gli ordini superiori a 99€ oltre ai migliori prezzi sul mercato.

Senza dimenticare la consegna programmata e la semplicità d’uso anche in fase di pagamento. Tutto questo è fondamentale per frenare una spirale di aumenti che ha preso forma dalla guerra in Ucraina, con relativa crisi delle materie prime, e che oggi si ripercuote su tutta la filiera dei consumi.

Sempre più utenti decidono di fare la spesa online anche per i prodotti di uso quotidiano ma è chiaro che questo non basta: bisogna capire qual è la realtà più conveniente per il consumatore nel momento in cui i costi lievitano.

Come cambiano i consumi in Italia

Diamo subito la risposta al tema principale dell’articolo: come cambiano i consumi? La soluzione arriva dal report dell’ISTAT che nell’ottobre 2022 fotografa un’Italia che deve affrontare un aumento dei prezzi del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su quella annua (da +8,9% del mese precedente). I dati:

La forte accelerazione dell’inflazione si deve soprattutto ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +44,5% di settembre a +73,2%) sia regolamentati (da +47,7% a +62,1%) sia non regolamentati (da +41,2% a +79,5%), e in misura minore ai prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati.

Il problema dell’aumento del costo dell’energia abbraccia tutta la filiera. A prescindere dall’inflazione diretta sui consumi alimentari, abbiamo un aumento delle spese per la catena produttiva e distributiva. Questo lascia qualche indicazione rispetto alla convenienza di discount o retail.

Da leggere: aumento dei prezzi del settore alimentare

La differenza tra discount e supermercato

Prima di capire come cambiano i consumi dobbiamo prendere in riferimento alcune definizioni. Mentre il retail, il classico supermercato che si trova alla la filiera distributiva, ha un vasto assortimento di tutti i prodotti delle principali marche commerciali. Quelle che solitamente investono in advertising su:

  • Televisione.
  • Radio.
  • Quotidiani.

Il discount, invece, ha una selezione limitata ma molto economica. Non a caso i discount sono noti come convenience store che vendono prodotti non di marca, poco costosi con una ridotta scelta. Parliamo di realtà hard discount quando il locale è di piccole dimensioni e l’acquisto limitato alle sottomarche; soft discount sono locali più variegati con la possibilità di spaziare tra l’offerta.

Inflazione, discount e retail: cosa scegliere?

La spinta principale nel momento in cui si palesa un aumento dell’inflazione è quello di puntare verso il risparmio, con chiaro vantaggio per il settore retail. Non a caso i dati di InMarket sono chiari: la spesa media per generi alimentari presso i discount è aumentata del 71% da ottobre 2021 a giugno 2022.

La spesa per quegli stessi articoli nei retail è diminuita del 5% nello stesso periodo. Questo significa che l’asticella è a sfavore dei supermercati.

Ma è chiaro che esistono delle soluzioni per tamponare l’emorragia di clienti. Una delle opzioni che i retail mettono in campo è la strategia zero sconti.

Inflazione, discount e retail: cosa scegliere?

Vale a dire una condizione in cui non ci sono mai offerte. Perché tutto è già a un prezzo più basso, non troppo però da sembrare di bassa qualità.

Il risultato di questo approccio è che i supermercati possono fidelizzare i clienti che hanno la sensazione di acquistare un articolo di qualità a un prezzo equo.

I cacciatori di sconti sono spesso indipendenti ed è improbabile che si trasformino in acquirenti fedeli. Che sono diversi da quelli occasionali, attratti solitamente dai prezzi bassi. Poiché il lifetime value (LTV) di un cliente diventa sempre più la metrica che determina il successo, avere una strategia basata solo sugli sconti – come fanno i discount – non è sempre una buona idea.

Da leggere: cosa sapere rispetto al food marketing?

Conclusioni, discount o retail? Meglio e-commerce

Inoltre supermercati e ipermercati stringono collaborazioni con i sistemi di delivery. Questo per consentire agli utenti di fare la spesa direttamente da casa, con il telefonino. Ricevendo gli acquisti a domicilio, in poco tempo. Questo è fondamentale per i beni deperibili. Per tutto il resto c’è l’e-commerce che rappresenta sempre di più una frontiera utile per gli acquisti alimentari.

Nell’alimentare, ad esempio, sono passati dal 6% al 21% gli italiani che dichiarano di usare spesso la consegna di cibo a domicilio e la spesa online è ormai diventata un’abitudine per molti, con le vendite online di alimentari in crescita del +23% nel 2021, per un valore di 1,8 miliardi di euro.

La multicanalità è ormai una tendenza impossibile da aggirare, le persone si informano online e acquistano nei supermercati. O viceversa. Ecco perché è sempre utile valutare l’acquisto da e-commerce come puoi fare anche su D&C dove trovi offerte dedicate a prodotti di qualità. Basta creare un account gratis.

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