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Le cucine Halal e Kosher sono due segmenti del mercato alimentare correlati, seppur differenti, che oggi non possono essere ignorati. Di cosa stiamo parlando esattamente? Sono, rispettivamente, le tradizioni gastronomiche musulmane ed ebraiche. In realtà dobbiamo dare delle definizioni differenti.
Perché le cucine Halal e Kosher non sono solo delle raccolte di ricette tipiche, all’interno di queste culture gastronomiche si riproducono culture, valori, stili di vita. Soprattutto, ci sono dei precetti religiosi da rispettare. Questo, però, non impedisce di affrontare l’argomento dal punto di vista dei trend economici. Un passaggio importante per scoprire che mercato hanno le cucine Halal e Kosher.
Forse non ti stupirà sapere che questi rami della cucina etnica – per noi italiani – rappresentano un settore in forte crescita e con dei margini di profitto. Almeno per chi ha la lungimiranza di affrontare l’argomento con la giusta propensione all’accoglienza. Vediamo qualche dato interessante.
Cosa sono le cucine Halal e Kosher
In primo luogo, per poter affrontare al meglio questi argomenti, dobbiamo dare delle definizioni. La cucina Kosher è il gruppo di regole religiose che gli ebrei osservanti devono rispettare. I termini Kasher O Kosher significano proprio conforme alla legge. Ovvero quella definita dalla Bibbia ebraica.
La cucina Halal è la stessa cosa dalla prospettiva islamica: il termine si può tradurre come lecito e indica, nello specifico, il cibo preparato rispettando la legge islamica. In entrambi i casi esistono delle certificazioni che consentono ai fedeli di poter consumare il cibo nel pieno rispetto delle proprie leggi.
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Impatto delle cucine sul mercato
Quale influenza hanno le culture Kosher e Halal sull’economia? Sicuramente alto. Per avere un’idea chiara bisogna guardare dati internazionali. Iniziamo da questo punto: si prevede che il mercato globale degli alimenti e delle bevande halal crescerà da 2,09 trilioni di dollari nel 2021 a 3,27 entro il 2028.
La stima viene fatta da www.fortunebusinessinsights.com e il motivo di questa crescita esponenziale è semplice: l’aumento della popolazione di fede islamica. Al momento rappresenta il 28% circa di quella mondiale. Ma è prevista una crescita. Proprio come avviene con la cucina Kosher. Ecco i dati:
The kosher food market size was valued at $19.1 billion in 2018, and is projected to reach $25.6 billion by 2026, growing at a CAGR of 3.7% from 2019 to 2026.
Secondo www.alliedmarketresearch.com, la dimensione del mercato alimentare Kosher era pari a 19,1 miliardi di dollari nel 2018 e si prevede che raggiungerà i 25,6 miliardi entro il 2026, crescendo del 3,7% dal 2019 al 2026. Numeri inferiori rispetto alla cucina Halal ma comunque considerevoli.
Attenzione alle occasioni mancate
Cucine Halal e Kosher non sono la stessa cosa e hanno delle differenze tecniche da rispettare. In comune, però, hanno diversi punti. Uno di questi è la possibilità di diventare una leva economica per un settore che conosciamo bene: il turismo. Il Sole 24 Ore ci fornisce uno scenario interessante sul tema:
I dati sul segmento, infatti, parlano chiaro: il mercato del turismo islamico ante pandemia vale circa 220 miliardi di dollari (Global Muslim Travel Index) e potrà rapidamente raddoppiare grazie all’incremento demografico della popolazione musulmana e al suo crescente reddito.
Lo stesso si può dire del turismo ebraico. Però non siamo pronti, rinunciamo all’accoglienza basata sul rispetto di alcuni punti che potrebbero far sentire a casa le persone che abbracciano queste culture, queste grandi religioni.
Sempre Il Sole 24 Ore, infatti, ricorda che il Global Muslim Travel Index non ci inserisce neanche tra le prime 10 destinazioni consigliate. Un discorso del genere potrebbe essere fatto anche per il turismo Kosher dato che spesso gli ebrei praticanti e che osservano le regole della Torah devono rinunciare a tanti aspetti dell’esperienza di viaggio. Eppure una soluzione a tutto questo c’è.
C’è bisogno di comprensione del mercato e adeguamento dei prodotti, dell’offerta disponibile. Già da tempo le grandi catene di fornitura alimentare e ristorazione propongono delle soluzioni specifiche per cucine Halal e Kosher. E l’idea di poter accogliere queste differenze può fare la differenza.
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Scegliere e proporre i migliori prodotti
I dati ci suggeriscono mercati in crescita per le cucine Halal e Kosher. Per cogliere al volo questi trend positivi, retail e strutture turistiche che accolgono turisti di religione musulmana ed ebraica devono saper scegliere i prodotti con le giuste certificazioni per garantire un’alimentazione allineata ai precetti.
Ad esempio fornendo minibar di hotel e menu dei ristoranti con un’ampia selezione di bevande analcoliche che non devono essere per forza limitate all’acqua e alle bibite gassate come dimostra la selezione Lyre’s No Alchol.
Per soddisfare le esigenze di queste religioni monoteiste è possibile prevedere menu con piatti preparati grazie a prodotti di brand specializzati in cucina Kosher o Halal, lo stesso vale per i supermercati e punti vendita che possono allestire aree dedicate solo a questi prodotti con certificazioni riconosciute.